Oggi è importante saper interpretare i grafici. E’ un’abilità necessaria in tutti i campi del sapere, non solo in economia o nelle ricerche scientifiche, ma anche nella vita di ogni giorno, come nello sport e nella musica. Oppure in campo medico, dove non essere in grado di interpretare grafici e diagrammi presenti sui monitor di apparecchiature elettromedicali può diventare molto pericoloso.
A volte i dati, i fenomeni o i fatti rappresentati in un grafico possono essere di difficile interpretazione. Oppure la loro rappresentazione può essere fuorviante. Questo può accadere poiché chi crea un grafico vuole solitamente mettere in evidenza un aspetto particolare del fenomeno che viene rappresentato o analizzato.
Per afferrare meglio la questione, prova a rispondere alle domande dell’esercizio proposto.
Il materiale e i grafici sono tratti da una ricerca fatta da un biologo, Roy Varey, quando ancora era studente ed aveva un hobby particolare: quello di osservare gli animali nel loro ambiente naturale. Durante le ferie estive Varey, nelle sue uscite in campagna, aveva notato che il numero di un tipo di falchetto, il gheppio, cambiava nel corso degli anni. Decise di annotarsi non solo il numero dei gheppi, ma anche quello dei topi, per capire se ci fosse una relazione fra quelle due specie presenti su quel territorio. Per questa ragione rappresentò i dati delle sue annotazioni con dei grafici.
Ora prova a interpretare quello che ci vogliono dire questi grafici (kestrels=ghebbi, field mice=topi di campagna):
Ora prova a dare un’occhiata a questi due grafici. Sono simili al primo grafico, tuttavia sembrano volere comunicare due cose differenti?
Perché questi due grafici sono così diversi, nonostante siano basati sugli stessi dati? Quale dei due rappresenta in modo corretto o veritiero il fenomeno?
Per capire come analizzare ed interpretare correttamente i dati rappresentati in un grafico, vai alle successive lezioni.